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Coronavirus Ucraina: mamma 36enne muore dopo aver partorito

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In Ucraina, Galina, mamma 36enne è morta di coronavirus, subito dopo aver dato alla luce la sua bambina.

In Ucraina, Galina, mamma 36enne è morta di coronavirus, subito dopo aver dato alla luce la sua bambina. I familiari accusano medici e sanitari per il contagio, responsabili di non aver utilizzato mascherine e protezioni necessarie per evitarlo.

Coronavirus Ucraina, 36enne muore dopo parto

Galina, mamma 36enne, è morta nell’ospedale di Ivano-Frankvisk (in Ucraina), dopo aver dato alla luce la sua bambina. La donna infatti, mentre era ricoverata in ospedale ha contratto il coronavirus, e subito dopo il parto le sue condizioni si sono aggravate, portandola alla morte prematura.

Per la sua famiglia però la colpa è da attribuire interamente ai medici e sanitari. La donna infatti, prima di essere ricoverata, non era positiva al covid e avrebbe quindi contratto il virus in ospedale, dove diversi medici sono risultati positivi prima di lei: “Siamo sicuri che Galina è stata infettata in ospedale. Medici, infermieri e ostetriche sono risultati positivi ma nessuno indossava mascherine o altre protezioni”.

La risposta dei medici

Volodymyr Chemny, portavoce delle autorità sanitarie locali, ha dichiarato: “Il 29 marzo le condizioni della donna sono improvvisamente peggiorate. Il livello di ossigeno nel sangue si è ridotto drasticamente. La sua temperatura corporea è salita a 39. Ha iniziato ad avere difficoltà respiratorie e le è stata diagnosticata una polmonite. È stata sottoposta al tampone ed è risultata positiva al coronavirus”.

Non si è fatta attendere la controrisposta di una prente della vittima, che conferma la tesi precedente del contagio: “Ci hanno detto che stava morendo. Era in un reparto con altre due donne che avevano la febbre. Hanno condiviso la stanza per diversi giorni prima che venissero isolate. Un medico dell’ospedale mi ha detto che ci sono stati casi confermati di coronavirus tra il personale circa tre settimane fa. I dottori non hanno alcun dispositivo medico di protezione individuale. Ne ho visto uno che non indossava nemmeno la mascherina”.