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Coronavirus, scienziati americani individuano ceppo più contagioso

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In Nuovo Messico, un gruppo di scienziati del laboratorio di Los Alamos ha individuato un ceppo di Coronavirus più contagioso.

Coronavirus, un laboratorio di Los Alamos, in Nuovo Messico, individua un ceppo più contagioso. Un secondo virus che si diffonderebbe più velocemente rendendo le persone più vulnerabili al contagio.

Un ceppo più contagioso

In Nuovo Messico è stato individuato un nuovo ceppo di Coronavirus. A fare questa scoperta gli scienziati del Los Alamos National Laboratory, uno dei più vasti istituti multidisciplinari del mondo che si occupa di chimica, fisica, ingegneria, biologia e sviluppo di armamenti nucleari. Questo nuovo ceppo, ora predominante nel mondo, sembra essere più contagioso di quelli che si sono diffusi all’inizio dell’epidemia da Covid-19: 33 pagine di studio, rilanciate dal Los Angeles Times e pubblicate recentemente su BioRxiv, un sito utilizzato dai ricercatori per condividere i lavori prima d’essere sottoposti a revisione paritario, ovvero prima di essere validati dalla comunità scientifica.

Quest’ultimo nuovo ceppo, mutato, sarebbe apparso in Europa a febbraio, migrando verso la costa orientale degli Stati Uniti e nel resto del mondo da metà marzo.

Allarme dagli scienziati

Tale rapporto è basato su un’analisi computazionale di oltre 6mila sequenze di Coronavirus da tutto il mondo e raccolte dalla Global Initiative for Sharing All Influenza Data, organizzazione tedesca pubblica-privata. Gli scienziati americani hanno dunque lanciato l’allarme, poiché oltre a diffondersi più velocemente, questo nuovo ceppo virale sembrerebbe rendere le persone più vulnerabili a un secondo contagio. Il gruppo avrebbe individuato circa nuove 14 mutazioni del virus, sottolineando come per ora il nuovo ceppo non sembrerebbe più letale di quello originale, anche se i pazienti sembrerebbero avere cariche virali più alte. Per ora l’University of Sheffield, che collabora con il laboratorio di Los Alamos insieme alla Duke University, da un’analisi su 447 avrebbe mostrato come il tasso di ricovero ospedaliero sia lo stesso.