Se la Corea del Sud, dopo essere stata a marzo il secondo paese più colpito al mondo dai contagi, era riuscita a controllare la diffusione del coronavirus, la fase due sembra essere iniziata con qualche difficoltà: dopo la riapertura di bar e discoteche i contagi sono infatti tornati ad aumentare.
Coronavirus: riapertura di bar e discoteche a Seul
Il picco si è in particolare registrato nei locali di Itaewon, un popolare quartiere della vita notturna della capitale. Venerdì 8 maggio 2020 le autorità sanitarie avevano reso noto un bilancio di dodici casi di contagio connessi ad ragazzo di 29 anni che nei giorni precedenti aveva visitato cinque club e bar in quella zona. Nella giornata seguente, ha spiegato il sindaco Park Won, il numero di casi confermati ha raggiunto quota 40.
L’improvvisa impennata ha quindi costretto il governo coreano a ordinare una nuova chiusura dei locali fino a quando i contagi non si saranno stabilizzati. Non si è comunque optato per un lockdown, strategia che non è mai stata imposta dalle autorità. Costoro si sono invece affidate alla tracciabilità dei casi positivi e al loro successivo isolamento, pur adottando le misure di distanziamento sociale.
Norme però meno severe rispetto a quelle italiane tanto che i cittadini non hanno rinunciato alle elezioni recandosi alle urne con guanti e mascherine. Il 13 maggio il governo ha anche previsto la riapertura degli istituti scolastici.