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Il suicidio del grande regista Monicelli e le reazioni di politici e attori

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Il padre della commedia del cinema italiano se n'è andato. "Speriamo che sia femmina", "La grande guerra", "I soliti ignoti" solo per citare alcuni dei grandi capolavori del dopoguerra realizzati da Mario Monicelli. L'elenco delle eccellenze passate davanti al grande regista si allunga anche di n...

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Il padre della commedia del cinema italiano se n’è andato. “Speriamo che sia femmina”, “La grande guerra”, “I soliti ignoti” solo per citare alcuni dei grandi capolavori del dopoguerra realizzati da Mario Monicelli. L’elenco delle eccellenze passate davanti al grande regista si allunga anche di nomi quali Totò, Monica Vitti, Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi. Da qualche tempo il 95enne regista era ricoverato al reparto di urologia dell’ospedale San Giovanni di Roma per una grave malattia e da lì ha deciso di concludere la sua vita. Da sempre in grado di montare, tagliare, ripetere intere scene di vita vissuta, Monicelli, proprio come in uno dei suoi film, ha deciso di girare l’ultimo ciak. Si è gettato dal quinto piano in un suicidio che sa di rassegnazione e allo stesso tempo di indignazione. Monicelli ha voluto decidere da se quando girare l’ultima scena della sua vita. Carlo Verdone confessa di sapere che Mario era depresso da tempo. Veronesi si dice scombussolato per l’accaduto. Persino il premier Berlusconi si è espresso in un telegramma: “Esprimo il dolore mio e del Governo italiano per la tragica scomparsa di Mario Monicelli maestro della cinematografia italiana. Con partecipazione”. Proprio come voluto da Monicelli non ci sarà alcun funerale ma solo una cremazione. privata e un ultimo saluto alla casa del cinema. Ciao Mario..