Valentina Mericio Una villa in centro a Milano, decine di appartamenti senza contare le diverse società immobiliari, questo era solo parte del patrimonio appartenuto a Patrizia Reggiani, vedova dell’imprenditore Maurizio Gucci nonché condannata come mandante dell’uccisione di quest’ultimo, nel 1995.
Secondo i giudici – si legge dalla testata “Il Messaggero” – sarebbero state diverse le persone che avrebbero mirato a impadronirsi dell’eredità della Reggiani e che era stata lasciata dalla madre Silvana Barberi.
Lady Gucci, scontro in tribunale sull’eredità di Patrizia Reggiani
Stando a quanto si apprende, tra le persone che compaiono sul banco degli imputati nell’udienza preliminare sono presenti anche l’ex compagna di cella, Loredana Canò, nonché il legale Maurizio Giani e il consulente finanziario di Silvana Barbieri, Marco Chiesa. Diverse le accuse formulate tra cui furto, corruzione, peculato e circonvenzione d’incapace.
Dalla ricostruzione della vicenda emerge che gli imputati avrebbero tratto vantaggio dalle condizioni psichiche di Patrizia Reggiani. A quest’ultima è stato asportato nel 1992 un tumore al cervello che l’avrebbe portata ad essere colpita dalla sindrome post frontale.
Le figlie hanno chiesto di essere parte civile
Nel frattempo, le due figlie Allegra e Alessandra Gucci hanno chiesto di comparire come parte civile. Alle due sorelle fu interdetta la possibilità di fare visita alla madre. Sono due infine le persone ad aver patteggiato: si tratta dell’ex amministratore di sostegno di Patrizia Reggiani e una donna, che sarebbe stata una dei prestanome.
