> > Le Iene, Dardust: "I numeri mi hanno messo addosso una pressione pericolosa. ...

Le Iene, Dardust: "I numeri mi hanno messo addosso una pressione pericolosa. Sentivo che stavo perdendo una parte di me"

Le Iene Dardust

Nella puntata de Le Iene, Dardust si è raccontato in un monologo dove ha spiegato l'importanza di non seguire forzatamente i numeri delle vendite.

Tra gli ospiti della puntata de Le Iene del 21 novembre c’è il produttore e performer Dardust. L’artista ha pronunciato un lungo monologo denso di significato nel quale ha spiegato la necessità di non dover sottostare ai numeri di vendite e di tendenza. Ciò lo ha portato ad intraprendere una nuova strada che lo sta proiettando verso i palcoscenici più importanti al mondo.

Le Iene, il monologo di Dardust; “Mi hanno definito il re Mida del pop, ma quei numeri mi hanno messo addosso l’ansia da prestazione”

Dardust ha esordito raccontando quando ha cominciato a sentire che stava si perdendo, il m0mento in cui ha sentito l’importanza di cambiare qualcosa nella sua vita: “Mi hanno definito il re Mida del Pop, il Producer che, qualunque cosa tocca, la trasforma in oro. Mi hanno sempre ricordato i numeri, oltre 70 platini, i primi posti in radio e nelle classifiche e vado fiero di quei risultati, ma ad un certo numero quei numeri mi hanno messo addosso un’ansia da prestazione che mi spingeva a volerli replicare, superare come se il mio valore artistico dipendesse da quello, perchè o ero il Dardust che sfornava hit o semplicemente non ero”.

“Sentivo che stavo perdendo una parte di me”

L’artista ha proseguito spiegando in che modo ha scelto di intraprendere un nuovo percorso e soprattutto cosa ha provato: “Ma dov’era la musica? La mia musica? Sentivo che stavo perdendo una parte di me, quella che sin da bambino mi aveva fatto amare il gesto di suonare non per arrivare primi. Ho deciso di riportare quel bambino al pianoforte verso un nuovo percorso di compositore e performer che ho arricchito con la passione per i sintetizzatori e le mie visioni. Un viaggio rischioso e non convenzionale che mi ha portato in giro per il mondo e a pubblicare quattro dischi. C’è un mondo dove il valore di un artista porta alla risposta alla domanda: ‘funziona?’ e ‘Quanto vende?’ e non c’è artista che non sogni di conquistare un pubblico enorme, ma quel sogno non prescinde da ciò che si è e cosa si vuole comunicare”.

Infine ha concluso lanciando un messaggio prezioso: “Disintossichiamoci dalle aspettative, dalle ossessioni dei sold out, dalla foga di essere vincenti e soprattutto dai numeri. Io lo sto facendo e sono sicuro che indipendentemente da quanti mi seguiranno su questo terreno, alla fine non potrò che essere felice di essere stato un artista e non solo un prodotto da vendere, di essere stato non solo me stesso”.