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Cimitero degli infanti, ritrovati resti di "bambino vampiro"

scheletro

Nella necropoli dei bambini, è stato ritrovato lo scheletro di un bambino di 10 anni. Era stato seppellito con una pietra in bocca.

Un gruppo di archeologi americani ha rinvenuto lo scheletro di un “bambino vampiro”. La macabra scoperta, nel sito archeologico di Poggio Gramignano. Li si trova la necropoli dei bambini. Il piccolo venne seppellito con una pietra in bocca per evitare che potesse tornare in vita e diffondere la malaria.

Ritrovato lo scheletro di un “bambino vampiro”

Nella villa di Poggio Gramignano, a Lugnano in Teverina, è stato rinvenuto lo scheletro di un bambino di 10 anni. Il ritrovamento è avvenuto nella cosiddetta necropoli dei bambini, o cimitero degli infanti. Si tratta di un reperto di eccezionale rarità. Il bambino infatti è stato sepolto con una grossa pietra in bocca. Questo, secondo le credenze popolari, serviva per evitare che il defunto potesse tornare in vita e diffondere tra i vivi la malaria, malattia che lo aveva portato alla morte. Lo scheletro è databile al V secolo d.c.

Il merito della scoperta è andato ad un gruppo di ricerca della scuola di Antropologia dell’Università dell’Arizona. Il gruppo supervisiona gli scavi nella zona da oltre 30 anni. Gli archeologi, coordinati dal professor David Soren, docente del dipartimento di studi religiosi e classici dell’Università dell’Arizona
hanno scoperto lo scheletro nell’estate 2018.

La necropoli dei bambini

La Villa è conosciuta come necropoli dei bambini, o cimiteri degli infanti. Qui, in una sola stanza sono stati ritrovati i resti di una trentina di bambini, alcuni di essi sono feti abortiti. L’età massima dei piccoli è stata stimata ai 3 anni. Il bambino vampiro rappresenta quindi un’eccezione.

I bambini ritrovati sono tutti morti in un periodo di tempo ristretto, a causa di una grave epidemia di malaria che colpì la zona. La causa del decesso è stata accertata sia attraverso la presenza sui cadaveri dei segni della malattia, sia attraverso le analisi del dna fatti sulle ossa dei bambini.

Nella villa, oltre ai cadaveri dei bambini, sono stati ritrovati anche resti di pratiche rituali. Alcuni bambini, ad esempio, sono stati sepolti insieme a resti di cuccioli di cane, privati di mandibole e teste. Anche in questo caso la spiegazione è legata ad una credenza popolare. Si pensava che i fluidi corporei dei cuccioli potessero trattenere i malanni e i sintomi delle malattie, come la mandibola ingrossata, sintomo appunto di malaria. Una bambina è stata rinvenuta con un masso sopra i piedi per evitare che potesse riemergere dall’oltretomba.

E’ presumibile che chi praticava questi riti, temesse la diffusioni di piaghe e malattie.