> > È morto Pino Caruso, addio all'attore simbolo di Palermo e Sicilia

È morto Pino Caruso, addio all'attore simbolo di Palermo e Sicilia

È morto Pino Caruso, attore simbolo di Palermo e della Sicilia

Addio a Pino Caruso, attore simbolo della Sicilia e di Palermo. Il sindaco Leoluca Orlando: "Palermo perde un concittadino straordinario".

Pino Caruso, nato il 12 ottobre 1934 a Palermo è morto nel pomeriggio di giovedì 7 marzo. Attore simbolo di Palermo è stato alfiere in tutta Italia della sicilianità attraverso cinema e televisione. Le sue condizioni di salute erano in peggioramento da ormai un po’ di tempo ma, ha dichiarato la moglie Marilisa Ferzetti “se ne è andato sereno“. I funerali sono previsti per sabato 9 marzo, a Roma, dove l’attore viveva ormai dal 1965. “Palermo perde un concittadino straordinario, un uomo, un artista che ha contribuito alla rinascita della città, con la sua cultura, la sua ironia, la sua sagacia” ha dichiarato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Pino Caruso, attore e scrittore palermitano

Pino Caruso, all’anagrafe Giuseppe Caruso, vanta nella sua carriera collaborazioni d’eccellenza. Ha esordito negli anni Sessanta come attore drammatico prima a Palermo e poi a Catania, nella sua amata Sicilia. A partire dal 1965 si trasferisce a Roma, dove viene scritturato dal cabaret Il bagalino, allora fucina della comicità nazionale. A partire dagli anni Settanta il suo volto viene conosciuto in tutta Italia grazie ai numerosi lavori in Rai. Per la Rai lavora al fianco di personalità artistiche del calibro di Milva e Ornella Vanoni. Negli ultimi anni si è dedicato principalmente alla scrittura di racconti e aforismi.

Come riporta Ansa, il sindaco della città natale di Pino Caruso Leoluca Orlando, ha ricordato l’importante ruolo giocato dall’attore per Palermo: “Proprio negli anni della rinascita dopo le terribili stragi del ’92, contribuì con la sua forza e le sue idee a dare speranza ai palermitani e alla città: sue furono grandi intuizioni che sono rimaste nella tradizione culturale della città, come quella di un Festino che divenisse anche momento di spettacolo e gioia, oltre che di riflessione e fede. Lascia in tutti noi un grande dolore, ma certamente anche l’orgoglio di averlo conosciuto e di aver condiviso un pezzo importante della nostra strada“.