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Maestra sospesa per aver recitato preghiere in classe, Salvini: "Follia"

Maestra sospesa preghiere Oristano

Preghiere e rosari creati in classe, sospensione per una maestra di Oristano

Sospensione dalla cattedra e riduzione dello stipendio. Questa la decisione presa nei confronti di una maestra della scuola primaria di San Vero Milis, provincia di Oristano, colpevole di aver fatto recitare due preghiere ai suoi alunni. Adesso interviene anche il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini.

Maestra sospesa per aver fatto pregare gli alunni. Salvini: “Siamo alla follia

Tra le tante reazioni scatenate dall’episodio, anche il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, interviene in difesa della maestra di Oristano sospesa per aver recitato l’Ave Maria e aver realizzato dei rosari in classe per le festività natalizie. Lo fa attraverso un post sui social: “Siamo alla follia” scrive il Ministro, augurando poi una buona Pasqua alla maestra e ai suoi alunni

La maestra si sfoga: “Sto vivendo un incubo

Non si dà pace Marisa Francescangeli, questo il nome della docente 58enne sospesa dal lavoro. A far scaturire il provvedimento nei suoi confronti sono state le proteste di due mamme che, hanno di fatto spinto il preside e l’ufficio scolastico provinciale e disporre la sospensione, notificata alla maestra ai primi di marzo.

Non credo di aver commesso mancanze gravi. Mi pare di vivere un incubo“, ha affermato all’Unione Sarda la maestra, spiegando: “Quel giorno sostituivo un mio collega assente, ho realizzato con i ragazzini il rosario e poco prima di uscire abbiamo detto il Pater e l’Ave. Nelle mie classi tutti gli scolari, con il consenso dei genitori, partecipano all’ora di religione“.

L’insegnante ha avuto anche modo di incontrare le due mamme, ma non è bastato ad evitarle la sospensione: “Mi sono persino scusata, ma evidentemente non è stato sufficiente“. Neanche l’intervento del sindacato, che ha preso le difese della docente, ritenendo non corretta la procedura, ha portato all’annullamento del provvedimento.

L’insegnante s’è adesso rivolta ad uno studio legale: “Con il mio avvocato abbiamo chiesto l’accesso agli atti, ricorreremo in tribunale. Non mi accusano soltanto di aver realizzato il rosario e di aver fatto pregare i bambini, ma anche di averli terrorizzati per avere risposto alle loro domande sul fumo spiegando pericoli e danni per la salute“.