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Calcio femminile: Milena Bertolini non sarà più l'allenatrice della Nazionale

pallone

Dopo il disastro del Mondiale la decisione è presa: Milena Bertolini non sarà più l'allenatrice della Nazionale di calcio femminile

Dopo 6 anni si conclude nel peggiore dei modi l’esperienza di Milena Bertolini alla guida della Nazionale di calcio femminile. Decisiva la prematura eliminazione della compagine Azzurra dal Mondiale di Australia e Nuova Zelanda. La CT ha annunciato le dimissioni con una lettera pubblicata sui suoi profili social in cui non fa mancare anche un riferimento alle critiche che le sono state rivolte dalle calciatrici.

Calcio femminile, ribaltone per la Nazionale: Milena Bertolini non sarà più l’allenatrice

Dopo la scoppiettante vittoria nella partita di esordio, la Nazionale di calcio Femminile è stata eliminata dal girone dei Mondiali a seguito di due sanguinose sconfitte back-to-back. Un’eliminazione che ricorda un po’ quella dell’ultima Nazionale maschile ai Mondiali di Brasile 2014 e che allora costò il posto a Cesare Prandelli. Anche questa volta, a fare le spese della sconfitta è prima di tutto l’allenatore, anzi l’allenatrice. Sì, perché Milena Bertolini ha dato le dimissioni dal ruolo di Commissario Tecnico della Nazionale.

La lettera di Milena Bertolini

“L’uscita dal Mondiale e la sconfitta sportiva che abbiamo vissuto, mi hanno portato a riflessioni che ritengo importante condividere con tutte e tutti voi, proprio partendo da quella posizione di ripiegamento su se stessi che cerca di fare luce nelle ombre che rischiano di insinuarsi dentro di noi, imbruttendo la bellezza dell’esperienza vissuta.

Mi sono data il giusto tempo per osservare e ascoltare, non tanto i movimenti esterni e le critiche sommarie che vengono fatte in queste “sventurate” circostanze calcistiche, ma la complessità che sempre accompagna ogni criticità in una squadra. Una squadra, e per squadra intendo TUTTO LO STAFF e LE GIOCATRICI, si basa principalmente sul riconoscimento da parte di ognuno del proprio ruolo e sul sostegno imprescindibile del ruolo degli altri. Assonanza, armonia e condivisione tra i singoli vanno a definire un organismo unitario che sa esprimere qualitativamente molto di più di ogni singolo. Questo organismo unitario può esprimere anche qualcosa di meno della somma dei singoli, quando ognuno di noi non subordina il proprio protagonismo in favore della squadra, quando tra i singoli non si verifica un rapporto di complementarietà, quando si fatica ad accettare patti organizzativi di orientamento e di indirizzo di tutta la squadra ( staff e giocatrici). Il calcio è un magnifico sport di relazioni e interrelazioni, che si muovono con spazi e tempi che devono coincidere in velocità e attese, ritmo e movimenti, idee e proposte, energie… un filo sottile che ci lega in un rapporto di interdipendenza l’una dall’altra, dove l’Io in certi frangenti lascia che sia il Noi ad emergere e dove il Noi si sposta all’unisono per lasciare spazio alla giocata individuale, solo quando questa fa bene al Noi.”

La risposta alle critiche delle calciatrici

Troppo ingenua e scontata la ricerca di un capro espiatorio: non scordiamoci che quando si punta il dito verso qualcuno, le altre tre dita della nostra mano guardano verso di noi. Il rischio altrimenti è di giocare la partita contro noi stessi e non con noi stessi e con delle avversarie. Non sento nessun risentimento e non ho nessun motivo che mi spinga a sentirmi o cercare un colpevole. Ripenso alla mia storia sportiva lunga più di quarant’anni, densa di esperienze a più livelli, ricca di vissuti, di legami, di condivisioni e di competenze maturate non solo all’interno della scuola di Coverciano, ma all’interno soprattutto di tantissime relazioni. Quell’ancoraggio necessario, quando fuori imperversa la tempesta e tu hai bisogno di afferrarti saldamente. Per concludere sento di ringraziare tutte e tutti, dalle ragazze a tutti i componenti degli staff presenti in ogni area specifica, ai dirigenti che ci sono stati vicini, perché ognuno di loro hanno dato il massimo. Non sempre i tempi di crescita personali coincidono e non sempre è possibile raggiungere risultati positivi, ma non ho dubbi sull’impegno e le buone intenzioni di tutti. Lascio la Nazionale dopo tanti anni e sento di ringraziare la Figc e Renzo Ulivieri per la grande opportunità che mi hanno concesso. Sono stati anni bellissimi e molto intensi, che porterò sempre con me… Auguro alla Nazionale e a tutto il calcio femminile di Crescere e che tutto il Movimento torni a muoversi con vigore ed energia. Grazie. Milena Bertolini.”