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Ora legale: consultazione europea chiede l'abolizione

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Una consultazione ufficiale europea, a cui hanno partecipato milioni di persone, ha chiesto a gran voce l'abolizione dell'ora legale.

Più di quattro milioni di persone hanno preso parte ad un sondaggio della Commissione Europea sull’efficacia dell’ora legale. Un tema che potrebbe sembrare di poco conto, ma che invece ha prodotto risultati straordinari: si è trattato infatti del sondaggio pubblico più partecipato nella storia della UE e più dell’80 per cento dei partecipanti ha chiesto che l’ora legale venga abolita. Un risultato così netto ed evidente, che la Commissione Europea sicuramente non potrà ignorare.

Il sondaggio

Il tema dell’ora legale avrebbe potuto sembrare insignificante, ma un sondaggio della Commissione Europea ha invece dimostrato l’esatto contrario. Questa estate, infatti, 4,6 milioni di persone hanno partecipato a un sondaggio sull’efficacia dell’ora legale, la convenzione che prevede che l’orario di tutta l’Europa viene spostato un’ora avanti durante i mesi della stagione estiva. I risultati sono stati straordinari, vista soprattutto la numerosità dei partecipanti.

I risultati sono stati eccezionali e il Parlamento Europeo non potrà certamente ignorarlo. Secondo varie fonti, più dell’80 per cento dei 4 milioni di partecipanti ha chiesto che l’ora legale venga abolita.

La posizione dell’Unione Europea

Non si tratta della prima occasione in cui i cittadini europei chiedono di ridiscutere la convenzione che dal 2000 impone l’ora legale. Negli ultimi anni, anzi, si sono registrate diverse petizioni. Tuttavia, un portavoce della Commissione ha precisato che «un sondaggio non è un referendum», a conferma del fatto che la posizione dell’Unione Europea sul tema non intende cambiare. I risultati però sono troppo evidenti perchè l’UE possa passarci sopra.

Gli effetti dell’ora legale

Le conseguenze dell’ora legale potrebbero sembrare insignificanti, tuttavia sono molti a sostenere che possa avere ripercussioni importanti sulla salute dei cittadini. Per coloro che abitano negli stati del Sud Europa, infatti, i benefici sono di gran lunga superiori a quelli di coloro che vivono più vicini all’estremo nordo: trovandosi infatti a metà strada fra Polo Nord ed Equatore, la durata delle giornate non varia moltissimo fra estate e inverno e lo spostamento in avanti di un’ora provoca un “allungamento” delle giornate tollerabile. Basti pensare che nel giorno più lungo dell’estate, in Italia il Sole tramonta entro le 21, mentre se non ci fosse l’ora legale tramonterebbe alle 20: lo spostamento delle lancette permette semplicemente di godere di un’ora in più di luce in una fascia oraria in cui generalmente si è ancora svegli.

Nei paesi del Nord Europa, invece, le giornate estive sono molto dilatate anche senza l’ora legale, che quindi accentua un fenomeno già presente. In Scandinavia, ad esempio, nel solstizio d’Estate il Sole sorge prima delle 4 e tramonta alle 22.40; senza l’ora legale, il sole tramonterebbe quindi ad un orario più tollerabile. E non si tratta di un problema che riguarda solo i paesi scandinavi: anche il Regno Unito, dove la giornata più lunga dell’anno supera le 16 ore di luce, vive una situazione molto simile.

Le ricerche sul tema

L’ora legale è stata introdotta per risparmiare energia e permettere alle persone di avere più tempo per svolgere attività all’aperto. Se è vero che in alcuni paesi i vantaggi sono notevoli, tuttavia è altrettanto vero che questo spostamento dell’ora comporta anche problemi relativi alla salute.

Una delle ricerche più complete sull’argomento risale al 2016 ed è stata condotta dal comitato scientifico del Parlamento tedesco; la suddetta ricerca ha provato che esistono conseguenze per la salute più importanti di quanto si credesse in passato. Il comitato ha però anche esaminato altri studi compiuti fra il 2008 e il 2015: alcuni hanno mostrato rischi per la salute, mentre altri hanno suggerito che il cambio dell’ora abbia conseguenze minime, ampiamente compensate dalle conseguenze indirette.

La questione, evidentemente, è destinata ad essere ancora dibattuta.