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Peter Schwartz su Astori: "Sono scettico sulla bradiaritmia"

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Il professor Peter Schwartz, massimo esperto della morte improvvisa, spiega che la teoria della morte per bradiaritmia di Astori non regge.

In attesa dei risultati ufficiali dell’autopsia di Davide Astori, calciatore della Fiorentina scomparso improvvisamente a soli 31 anni, continuano le ipotesi sulla causa della sua morte. Ad esprimere la sua opinione è Peter Schwartz, il direttore del Centro per lo studio e la cura delle aritmie di origine genetica dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano. Secondo il professor Schwartz, la morte per bradiaritmia di Astori non è possibile.

Scetticismo sulla bradiaritmia

Secondo Peter Schwartz la bradiaritmia non può causare la morte improvvisa di una persona in assenza di altre patologie associate. “Sono rarissimi i casi (alcune malattie genetiche familiari) nei quali una grande riduzione della frequenza cardiaca porta a morte, in assenza di altre patologie. Il fatto che negli atleti la frequenza cardiaca di notte scenda a livelli molto bassi (intorno ai 30 battiti/minuto) può aver spinto le ipotesi in questa direzione, ma non si muore per questo. Sembrerebbe che dall’autopsia gli esperti periti abbiano dedotto che la morte è stata lenta; un elemento che potrebbe supportare questa ipotesi di solito è la presenza di un imponente edema nei polmoni”.

Astori morto per tachiaritmia?

Secondo Schwartz la causa di morte più probabile per Davide Astori sarebbe la tachiaritmia. “Una morte da tachiaritmia (cioè da aritmia ad alta frequenza cardiaca), è la causa più frequente di morte improvvisa. Pur non avendo alcun dato sull’autopsia è questo il meccanismo che io ritengo più probabile”.

La morte improvvisa è dovuta a fibrillazione ventricolare. Il professor Schwartz spiega che: “In molte malattie cardiache genetiche, e tipicamente negli atleti, questa fibrillazione ventricolare è preceduta da una aritmia meno veloce (circa 170-250 battiti/minuto), la tachicardia ventricolare, che fa scendere di molto la pressione arteriosa ma, se il soggetto è in posizione orizzontale (come quando si dorme), non sotto a 40-50 mmHg di pressione arteriosa. A questi livelli si perde la coscienza ma non si muore e il cervello continua a ricevere un po’ di ossigeno. Senza un pronto intervento esterno, dopo un tempo variabile da pochi a parecchi minuti, la tachicardia evolve in fibrillazione ventricolare e la persona muore. Questo tempo, relativamente lungo, può benissimo causare un importante edema polmonare. In questa fase il paziente emette dei suoni preagonici (“gasping”) che svegliano l’eventuale compagno/a di camera e che spesso permettono di salvargli la vita”.

Astori e malattie genetiche

Infine Peter Schwartz esclude che Davide Astori possa aver avuto una malattia genetica come la sindrome del QT lungo tipo 3 o la sindrome di Brugada. Secondo lui è improbabile che i cardiologi specializzati che negli anni hanno visitato Astori possano non aver riconosciuto questo tipo di malattia genetica.

Solo i risultati dell’autopsia potranno dare finalmente una risposta definitiva alla domanda che tutta Italia si sta facendo: “Com’è morto Davide?”.