“Forse c’è stata una falla nella prevenzione” ha detto il premier Giuseppe Conte sul dilagare dell’epidemia di coronavirus. Il presidente del Consiglio ha ipotizzato una svista o un problema dal quale è sfuggito il paziente zero, dal quale sarebbe poi partita l’epidemia. Ad oggi, infatti, non è stato ancora identificato il possibile paziente che potrebbe aver diffuso il focolaio in Italia. Gli ultimi test effettuati sugli otto cinesi di Padova sono risultati negativi.
Coronavirus, Conte: “Falla nella prevenzione”
“Può darsi – ha confessato Giuseppe Conte – che nei giorni iniziali ci sia stata qualche falla (nel sistema lombardo ndr.), ma abbiamo impiegato risorse umane e finanziarie incredibili”. L’Italia, infatti, è diventata il terzo Paese al mondo per numero di contagi, dopo la Cina e la Corea del Sud. Stando alle ipotesi potrebbe trattarsi dei maggiori controlli effettuati. Come riportano i dati del governo, appunto, in Francia sono stati effettuati circa 400 tamponi, in Italia oltre 4 mila.
Tuttavia, partecipando a diverse trasmissioni televisive, il premier Conte ha spiegato che “in Italia ci sono più diagnosi che altrove perché siamo stati gli unici a fare controlli di massa con i tamponi”. Inoltre, “è ovvio che più ne fai più hai possibilità di trovare nuovi casi“. Una tesi che trova conferma anche nelle parole della virologa italiana Ilaria Capua: “L’Italia sta vivendo una situazione più critica perché sta cercando i casi più attivamente di altri”.