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Coronavirus, verso il nuovo decreto: lockdown fino al 3 maggio

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Il premier Conte potrebbe firmare il nuovo decreto di contenimento venerdì 10 aprile: è previsto il prolungamento del lockdown per i cittadini.

Dal 13 aprile in Italia non inizierà la “fase due”: il comitato tecnico scientifico, infatti, frena di fronte alla possibilità di tornare alla normalità dopo Pasqua. Erano balzate diverse ipotesi: dalla riapertura scaglionata per Regioni fino alla divisione per fasce d’età. Ad oggi, però, sarebbe imprudente riaprire il Paese con un indice di contagio ancora troppo elevato. Il rischio è il ritorno dell’epidemia a livelli che sarebbero ad oggi insostenibili. Venerdì 10 aprile il premier si appresta a firmare il nuovo decreto che, stando a indiscrezioni, potrebbe prorogare il lockdown per i cittadini fino al 3 maggio. Tuttavia, già dopo Pasqua verranno disposte alcune deroghe per le aziende: prima e filiere legate all’agroalimentare, alla farmaceutica e alla meccanica. E poi potranno riaprire anche le cartolibrerie e le librerie.

Riaprono le librerie

Dal 14 aprile, stando ad alcune indiscrezioni riportate sul Corriere, dovrebbero alzare le saracinesche le librerie e le cartolerie. Queste saranno infatti le prima attività a ripartire. Via libera forse anche alle aziende che fabbricano macchine agricole, che lavorano il legno e le imprese di silvicoltura. Infine, potrebbero ripartire anche i negozi di abbigliamento per neonati. Tutte le altre attività commerciali dovranno attendere il 4 maggio, così come le restrizioni per i cittadini, che potrebbero essere allentate da tale date.

Verso nuovo decreto: possibile lockdown?

Seppur aprendo all’allentamento di alcune restrizioni già da aprile, il premier ha comunque precisato che “al momento non siamo nelle condizioni di riaprire le attività produttive“. Di fronte ai sindacati, ai governatori e ai sindaci in videoconferenza ha infatti confessato: “Rischieremmo di far risalire la curva dei contagi e di vanificare i risultati che abbiamo ottenuto con le misure messe in atto dal governo”.

Il 4 maggio è la data spartiacque che potrebbe segnare la ripartenza dell’Italia: tutto dipende, però, dalla decisione del premier Conte. Il comitato tecnico scientifico ritiene un alto rischio la ripresa troppo precoce, ma una chiusura prolungata danneggerebbe la filiera produttiva del Paese stesso. Come soppesare questi due piatti della stessa bilancia? Venerdì 10 aprile il premier Conte varerà il nuovo decreto che potrebbe prolungare il lockdown per i cittadini fino al 3 maggio.

Già dopo Pasqua, però, alcune aziende potrebbero ricevere una deroga per la ripresa delle loro attività, mentre dal 4 maggio, – scrive il Corriere – passati i due “ponti” festivi, comincerà la vera fase due. Ma solo se l’indice R0 sarà prossimo alle zero. Occorrerà, in ogni caso, seguire alcune regole di convivenza con il virus che permetteranno di limitare la diffusione del contagio.