Giulio Gallera non ci sta e, con un lungo post su Facebook, chiarisce il suo pensiero in merito al coronavirus in Lombardia. L’assessore al welfare della Giunta Fontana è profondamente rammaricato per il ruolo delle opposizioni politiche in questo momento. È notizia di mercoledì 15 aprile, infatti, l’avviamento di un iter per istituire una commissione di inchiesta su Regione Lombardia. “Assisto disgustato a molteplici azioni di gigantesca deformazione della realtà e di sciacallaggio politico e mediatico. Dal 20 febbraio viviamo la più grande emergenza sanitaria che la Lombardia abbia mai vissuto”, scrive su Facebook Giulio Gallera. “Abbiamo vissuto qualcosa di pazzesco. – continua l’assessore – Ci siamo trovati a dover prendere decisioni immediate per problemi giganteschi. Senza consultare un avvocato, scegliendo sempre per salvare la vita alle persone. Il senno di poi è un gioco facile per chi è rimasto a guardare. Noi eravamo in trincea, e lo siamo ancora”.
Gallera: “Sciacallaggio politico”
Giulio Gallera, nel suo lungo sfogo su Facebook, evidenzia come la Regione Lombardia abbia dovuto: “Prendere decisioni difficili in tempi ristretti ma bisognava salvare la vita alle persone. Trovare un respiratore o una Cpap per far respirare chi non ce la faceva più – ha elencato – recuperare mascherine e camici per i nostri operatori sanitari, fare in modo che le autoambulanze trovassero un pronto soccorso dove portare i pazienti e una barella su cui sdraiare chi soffriva, organizzare le visite domiciliare” e così via. I dati sulla Regione Lombardia, secondo Giulio Gallera, sono in miglioramento: “Ma non è finita”.
Gallera conclude sottolineando come: “Io continuo il mio lavoro con immutata determinazione e motivazione e guardo con distacco a quanti ‘col senno di poi’ dalle comode scrivanie o dai divani di casa sputano sentenze e veleno. Noi siamo stati e siamo in trincea e non agiamo né abbiamo mai agito per compiacere i ‘professori del giorno dopo’ ma sempre e solo per soffocare la diffusione del Coronavirus e salvare la vita ai lombardi”.