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Decreto luglio: cassa integrazione tutto l'anno e blocco licenziamenti

Cassa integrazione e blocco licenziamenti per tutto il 2020 nel decreto di luglio

Mentre si lavora al decreto di luglio, un pacchetto di proposte potrebbe mettere d'accordo Pd e 5S. Ma ci sono i numeri per attuarle?

Cassa integrazione per tutto il 2020 e blocco dei licenziamenti. Sono i due punti attesi nel prossimo decreto di metà luglio. Ma ci sono importanti novità, che potrebbero rinsaldare l’alleanza fra Partito democratico e MoVimento 5 Stelle.

Blocco dei licenziamenti e cassa integrazione per il 2020

La prima novità attesa nel prossimo decreto riguarda l’estensione della Cig per l’intero anno. Sulla fattibilità della misura – voluta dai Cinque Stelle – non c’è ancora sicurezza. Innanzitutto, sarà necessario consultare i nuovi dati. Mancano ancora i numeri relativi al periodo dal 4 maggio: bisognerà capire, cioè, quante ore autorizzate sono state finora utilizzate dalle aziende. Un numero certo permetterà, così, al governo di stimare le risorse necessarie per prorogare la Cig. I Cinque Stelle sostengono anche la moratoria sui licenziamenti. Il Governo si dice disponibile a prorogare entrambe le misure fino al termine del 2020. Tuttavia, spiega Francesca Puglisi, sottosegretaria al Lavoro con delega sugli ammortizzatori sociali, “ancora non si è deciso se l’allungamento riguarderà tutti o solo le imprese dei settori in crisi più profonda“. Alcuni settori, come il turismo e l’automotive, sono più sofferenti di altri. Stesso “scetticismo” sul secondo punto. Puglisi sottolinea che “per i licenziamenti, bisognerà ragionare sul rischio boomerang“. Il timore del Governo è l’aumento degli esuberi. Certamente, la crisi del coronavirus ha aggravato alcune situazioni. Secondo l’Inps, nel solo mese di marzo sono stati licenziati quasi 40mila lavoratori.

Sospensione delle causali: la soluzione Pd ai licenziamenti

Dal canto loro, i democratici propongono una soluzione: l’allungamento della sospensione dell’obbligo delle causali per il rinnovo dei contratti a tempo determinato. Per il Partito democratico, questa misura ha senso solo se accompagnata se si aumentano gli incentivi alle imprese che decidono di assumere a tempo indeterminato. I numeri del mondo lavoro in Italia non sono incoraggianti. Secondo le statistiche, infatti, si prevede un autunno difficile. L’Istat prevede un crollo di unità di lavoro di oltre il 9%, mentre l’Anpal ha stimato una riduzione di oltre mezzo milione di contratti di lavoro rispetto all’anno precedente. Il democratici sostengono l’importanza dello strumento della Cig per le aziende in crisi: un messaggio che arriva dritto al presidente del Consiglio. Nei giorni scorsi, il premier Conte pensava a una detassazione del lavoro stabile come disincentivo all’utilizzo della Cassa integrazione.

Palazzo Chigi è al lavoro per il prossimo decreto. In parallelo, si continua a lavorare al cantiere del settore com’era prima della pandemia: percorsi di riqualificazione professionale, reddito di cittadinanza, contratto di solidarietà. L’auspicio è che la copertura finanziaria di 4 miliardi al mese possa incoraggiare la tanto attesa ripartenza del Paese.