Quello che si temeva si è verificato. Nel giorno in cui cinque regioni, tra cui la Lombardia, sono diventate gialle, i centri storici delle grandi città, da Nord a Sud, sono stati presi d’assalto dai cittadini alle prese con lo shopping natalizio (complice la promessa del cashback per gli acquisti effettuati di persona).
È bastato un giorno di libertà, di ritorno a una semi-normalità, per evocare lo spettro di una nuova chiusura di bar e ristoranti nei giorni festivi e portare all’ennesima riunione d’emergenza tra governo e Cts.
Ora Boccia dice: “No, attenzione, dobbiamo richiudere tutto. Non dico un lockdown come la Germania, ma i negozi vanno richiusi, o almeno i ristoranti nel fine settimana”. Ma io mi chiedo: scusate, abbiamo aperto e adesso chiudiamo? Allora mi sorge un dubbio: ma le persone che ci governano conoscono gli italiani?
Perché era prevedibile che tutti si sarebbero ammassati nei corsi dei centri dei paesi, delle città e delle metropoli. Era prevedibile, perché noi siamo fatti un po’ così: vogliamo sempre che la mascherina degli altri sia alzata o abbassata. Poi, però, quando c’è da andare a fare compere siamo i primi a riversarci nei negozi. Allora un governo che non conosce chi governa, che governo è?