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Draghi premier, perché è sbagliato parlare di governo non eletto

mario draghi al quirinale a colloquio da mattarella

Parlare di un "governo non eletto dal popolo" è un errore, a dirlo è la Costituzione: ecco perché.

La nascita di un governo comporta, inevitabilmente, polemiche da parte dei partiti di opposizione. Tra le accuse più frequentemente sollevate nella storia politica recente in Italia c’è quella di dare vita a un governo non eletto dal popolo, e l’esecutivo che (se le consultazioni andranno a buon fine) verrà guidato da Mario Draghi, così come il Conte bis prima di lui, non fa eccezione. Ma si tratta di un’accusa infondata dal punto di vista istituzionale, che nasce da un equivoco terminologico.

Draghi premier di un governo non eletto?

L’equivoco nasce dal fatto che, in Italia, il governo non è mai eletto dal popolo. La Costituzione sancisce infatti che sia prerogativa del presidente della Repubblica (in questo caso, Sergio Mattarella) dare l’incarico a una figura che ritiene in grado di formare una squadra di governo che ottenga la fiducia in Parlamento, sulla base di quanto emerso dalle consultazioni. Dopo aver ricevuto e accettato la nomina, il premier incaricato dà inizio ai colloqui con il partito o, più spesso, i partiti disponibili, per poi tornare al Colle per riferire l’esito delle trattative al capo dello Stato.

Attraverso le elezioni, i cittadini italiani che godono del diritto di voto possono esprimersi unicamente sulla composizione del Parlamento. Alle Camere, che sono dunque la rappresentazione del Paese, spetta il compito di dare o negare la fiducia al nuovo governo. La Costituzione prevede che gli italiani siano chiamati alle urne per eleggere il Parlamento ogni cinque anni, salvo casi eccezionali che comportano la fine anticipata della legislatura.

I precedenti

Tale fraintendimento terminologico ha portato, negli ultimi anni, a un susseguirsi di governi tacciati di non essere stati eletti e, dunque, di non rappresentare correttamente il volere degli italiani. È il caso, in particolare, di altri governi tecnici, come quelli di Mario Monti ed Enrico Letta, rispettivamente nel 2011 e nel 2013. A Letta è seguito Matteo Renzi, dopo le dimissioni del suo predecessore nel febbrai 2014.

Tra gli esecutivi antecedenti al nuovo millennio e accusati di essere “non eletti” si ricordano il governo D’Alema nel 1998, il governo Dini nel 1995 (nato dopo il “ribaltone” della Lega che ha fatto cadere il primo governo Berlusconi), il governo Ciampi nel 1993, il governo De Mita nel 1988, i governi Rumor e Colombo nel 1970 e il governo Tambroni nel 1960.