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Quarta ondata ad aprile con riaperture precoci: lo studio presentato al Cts

Covid

Uno studio presentato al Cts prevede una quarta ondata in caso di aperture precoci che rischia di portare anuove chiusure tra un mese.

Uno studio presentato dall’epidemiologo Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler al Cts prevede l’arrivo di una quarta ondata di contagi in caso di riaperture troppo precoci: si tratta di un report che, secondo quanto riportato da Il Fatto quotidiano che ne ha allegati alcuni spunti, sarebbe stato recapitato mentre il capo del governo annunciava la ripartenza e ignorato sia dagli esperti che dai politici.

Studio sulla quarta ondata

Mentre il Premier Draghi parlava di rischio ragionato, sui tavoli del Comitato era dunque giunto un report secondo cui con un aumento dell’indica di contagio, il parametro che misura la potenziale trasmissibilità del virus, l’epidemia “potrebbe non essere facilmente controllabile senza ulteriori restrizioni, soprattutto in caso di riaperture precoci“. Attualmente a 0,81 secondo l’ultimo monitoraggio dell’ISS, se salisse a 1,25 si rischierebbe una quarta ondata che richiederebbe misure importanti per evitare un altissimo numero di morti in breve tempo.

Secondo lo studio, riaprire entro aprile anche con un Rt più basso intorno all’1 potrebbe portare ad un costante ma alto numero di morti giornalieri. Dato che sarebbe invece estremamente ridotto con riaperture a valle di un marcato calo dell’incidenza, vale a dire quando l’indice resta stabilmente per diverse settimane sotto quota 1.

Alla luce di queste considerazioni, alcuni membri del Cts hanno spiegato che quella del governo “è stata una decisione politica, certamente legittima. Ma è un azzardo che rischia di farci richiudere tra un mese“. Sono molti i virologi che nei giorni precedenti alla ripartenza hanno infatti invitato alla cautela e alla prudenza per evitare che i casi possano nuovamente aumentare.