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Regno Unito, donna di 66 anni pugnala a morte il marito e lo minaccia di “fare un Bobbitt”

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Nel Regno Unito, una donna di 66 anni ha pugnalato a morte il marito di 78 anni, dopo averlo ripetutamente minacciato di “fare un Bobbitt”.

Nel Regno Unito, una donna di 66 anni ha ripetutamente pugnalato il marito, minacciandolo di evirarlo se la avesse lasciata e aspettando che morisse a causa delle ferite riportate.

Regno Unito, donna di 66 anni pugnala a morte il marito e lo minaccia di “fare un Bobbitt”

Nel Regno Unito, Penelope Jackson, 66 anni, ha inferto numerose coltellate al marito David, tenente colonnello in pensione di 78 anni, minacciandolo di “fare un Bobbitt” se avesse deciso di chiudere la loro relazione per poi lasciare che morisse dissanguato sul pavimento della cucina della loro abitazione situata a Berrow, nel Somerset. È quanto riferito dalla donna al tribunale che si sta occupando di esaminare il caso.

Inoltre, nella confessione sottoscritta da Penelope Jackson, la 66enne ha ricordato il marito augurandogli “che possa marcire all’inferno” e ha ammesso di aver effettuato una chiamata al 999 durante la quale ha dichiarato: “Pensavo di aver preso il suo cuore, ma lui non ne ha uno”.

Regno Unito, donna di 66 anni pugnala a morte il marito: il riferimento al caso di Lorena Bobbitt

Nella giornata di martedì 12 ottobre, l’ex moglie del signor David Jackson, Sheila Taylor, ha riferito alla corte che l’ex tenente colonnello le aveva confidato di essere “molto spaventato” dall’imputata e le aveva confidato come la moglie lo avesse più volte minacciato di “fare un Bobbit su di lui” se avesse mai chiuso la loro relazione.

La minaccia di Penelope Jackson era un chiaro riferimento al clamoroso episodio di cronaca avvenuto il 23 giugno del 1993 negli Stati Uniti d’America che ebbe come protagonista Lorena Bobbitt, una donna che tagliò il pene del marito.

Secondo quanto riferito dalla signora Taylor alla corte, pare che David Jackson fosse molto spaventato dalla minaccia di evirazione della moglie Penelope: “Era molto spaventato. Lui credeva onestamente che lei fosse in grado di portare a termine quella minaccia”.

L’ex moglie del defunto, inoltre, ha anche precisato che l’uomo “avesse paura di Penelope” anche all’inizio della loro relazione extraconiugale: “Aveva paura che lei avrebbe distrutto la sua carriera nell’esercito e la sua reputazione e non c’è dubbio che lei fosse capace di farlo”.

Regno Unito, donna di 66 anni pugnala a morte il marito: il processo

In merito alla drammatica vicenda, si è espressa anche Jane Calverley, figlia di David Jackson e di Sheila Taylor. La donna ha dichiarato quanto segue: “Non ho mai visto Penelope e mio padre essere violenti l’una con l’altro, ma mio padre odiava far sentire la gente a disagio – e ha aggiunto –. Si sentiva sempre come se fosse al limite, mio padre era molto particolare, non gli piaceva essere messo in mostra. Quando eravamo bambini, ci veniva sempre detto di comportarci bene perché non gli piaceva essere al centro dell’attenzione. Quando era con l’imputata, però, sembrava sempre nervoso”.

Jane Calverley, poi, ha sottolineato: “Ho sempre avuto la sensazione che tutto dovesse ruotare intorno a Penelope, era un personaggio più grande della vita, si divertiva a mettere le persone a disagio”.

Per quanto riguarda Penelope Jackson, la donna si è dichiarata colpevole di omicidio colposo ma sostiene di aver subito anni di abusi fisici e comportamenti coercitivi e di controllo da parte della vittima.

Il processo, che dovrebbe durare tre settimane, continuerà nei prossimi giorni.