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Coronavirus, l'app YouPol contro la violenza domestica

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In piena emergenza coronavirus arriva l’aggiornamento di YouPol per i reati di violenza domestica. Si tratta dell’applicazione sviluppata dalla polizia di stato già da tempo operativa in Italia. Disponibile sui vari store per il download delle app su smartphone di iOS e Android, adesso lo strum...

In piena emergenza coronavirus arriva l’aggiornamento di YouPol per i reati di violenza domestica. Si tratta dell’applicazione sviluppata dalla polizia di stato già da tempo operativa in Italia. Disponibile sui vari store per il download delle app su smartphone di iOS e Android, adesso lo strumento si è rinnovato ulteriormente.

Coronavirus, YouPol aiuta chi è in casa

Un aggiornamento che arriva al passo con i tempi. La maggior parte dei cittadini italiani si trova in casa rispettando i provvedimenti del Governo centrale, delle Regioni e dei Comuni. Un periodo di emergenza durante il quale è necessario garantire la sicurezza anche tra le mura domestiche. Bisogna ricordare, infatti, che grazie a YouPol era già possibile segnalare diversi tipi di illecito nelle strade.

Nata per contrastare il bullismo

In particolare l’app era stata ideata per contrastare bullismo e spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole. L’applicazione è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori della polizia di stato. Oggi YouPol si è aggiornata per far fronte all’emergenza coronavirus.

Segnalazioni in sala operativa

Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. È inoltre possibile dall’app chiamare direttamente il 113. Tutte le segnalazioni vengono ricevute dalla sala operativa della Questura competente per territorio. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima. YouPol, aggiornata nel periodo di emergenza coronavirus, è facilmente installabile su tutti gli smartphone e tablet.

“Ogni cittadino è parte attiva”

“Anche chi è stato testimone – hanno fatto sapere dalla polizia di stato – diretto o indiretto, per esempio i vicini di casa, può ovviamente denunciare il fatto all’autorità di polizia, inviando un messaggio anche con foto e video. L’applicativo è nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile ed attiva nella vita democratica del Paese”.