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Calcio, Mihajlovic contro Fabio Caressa: "Quel conduttore piccolino"

Mihajlovic contro Caressa di Sky

Mihajlovic si toglie un sassolino dalla scarpa e non perdona il trattamento ricevuto dal conduttore di Sky, Fabio Caressa. Ecco cosa è successo.

Sinisa Mihajlovic va contro il conduttore di Sky, Fabio Caressa, che apostrofa come “piccolino“. Il tecnico serbo del Bologna si toglie un sassolino dalla scarpa verso l’emittente che chiama ironicamente “Inter Channel“. Qual è il motivo di tanta amarezza?

“Conduttore piccolino”: Mihajlovic contro Caressa

Il tecnico si è mostrato infastidito per la mancanza di elogi da parte di Sky Sport dopo la vittoria del Bologna sull’Inter nella 30esima giornata di campionato. In altre parole, l’allenatore serbo non ha accettato che nella trasmissione nessuno abbia fatto i complimenti alla squadra rosso-blu e si sia focalizzata sulla performance dell’Inter. Poi, prendendo di mira, il conduttore del format sportivo, Fabio Caressa, ha detto: “Quella trasmissione in cui si tolgono le giacche, con quello piccolino che conduce… il marito di Benedetta Parodi“.

Mihajlovic: dalla lotta contro la leucemia al calcio

Il mister del Bologna è ritornato in forma dopo una strenua lotta contro la leucemia. “L’importante è non esagerare e non fare l’eroe“. Contro ogni retorica, l’ex campione di calcio indica la strada vincente nella lotta male: una lotta che non dura solo 90 minuti, ma spesso anni: “Poi ci vuole un anno prima che si possa ritornare alla normalità. Ma anche questo dipende da persona a persona“. Ora che il peggio è alle spalle, l’allenatore tira un bilancio positivo della sua vita. È passato quasi un anno da quel 13 luglio 2019 quando il tecnico del Bologna ha raccontato ai giornalisti della sua malattia. “Ho la leucemia. Ho passato la notte a piangere e ancora adesso ho lacrime ma non sono di paura: io da martedì andrò in ospedale e non vedo l’ora di iniziare a lottare per guarire” aveva detto.

Ora il tecnico è ritornato con la sua grinta. In tutto il suo percorso, non ha mancato di ringraziare il Bologna per la sua discrezione, richiamando al calcio come metafora della lotta. “Avrò bisogno anche di loro per vincere questa battaglia. Ma avrò bisogno anche di non vedere gente che piange per me, non voglio far pena a nessuno“ ha sempre ribadito.