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Santo Stefano di Cadore, chi è la donna tedesca che ha investito la famiglia Antoniello

Militari

È stata definita un «soggetto litigioso» e denunciata per essere stata trovata in possesso di un martello durante una lite: cosa si sa della donna alla guida dell'auto nella strage di Cadore

Nell’attesa dell’udienza di convalida dell’arresto di Angelika Hutter, la trentunenne di origini romene ma residente a Deggendorf (Baviera) accusata della morte di tre persone a Santo Stefano di Cadore, ecco di seguito cosa è emerso riguardo la donna.

Viveva come una nomade

Angelika Hutter è stata definita un «soggetto litigioso». Nei mesi precedenti ha sferrato più di un attacco, da quello alle banche tedesche a quello ai corrieri, forse un retaggio di una vecchia relazione con un portalettere. A ottobre 2022 ha lasciato la casa dei genitori per vivere da nomade nella sua auto. Su Instagram Hunter si definisce un’artista: tramite il suo sito internet cercò senza successo di vedere le sue creazioni (disegni ad acquerello, biglietti di matrimonio e mobili decorati a mano).

Le analisi del sangue

Pochi giorni prima dell’incidente di Cadore, Angelika Hutter era stata denunciata dalla Questura di Bolzano per oggetti atti a offendere: ricevuto l’allarme da un negozio di elettronica all’interno di un centro commerciale, gli agenti l’hanno trovata intenta in una lite con un addetto alle vendite e in possesso di un martello. Come riferito dal legale d’ufficio Giuseppe Triolo, in carcere la trentunenne continua a ripetere la frase «Ich bin in einem Abgrund», ovvero «Sono in un baratro», dicendo di non ricordare nulla dell’incidente. Le analisi del sangue confermano che non era sotto effetto di alcol o stupefacenti al momento dello schianto.