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Dvd e supporti multimediali: com’erano negli anni 2000

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Ecco come si sono evoluti i maggiori supporti di contenuti multimediali in circa 15 anni: da dvd, cd e cellulari ai moderni smartphone con le loro app

Nei primi anni 2000, Netflix non era certo il colosso di oggi. Così come erano diverse le modalità di fruizione dei contenuti multimediali, video e musica in primis. Così il DVD, ovvero il supporto di memoria di tipo disco ottico, era il metodo più usato per registrare contenuti digitali e poterli poi rivedere.

Prima dell’avvento del DVD intorno al 1995 ci fu il video CD (VCD). Nel 1993 esso rappresentò il primo sistema per la distribuzione digitale dei film. Il DVD è il prodotto della sinergia di alcune fra le maggiori aziende nel campo della ricerca e dell’elettronica di consumo. Il loro intento era quello di creare un formato di immagazzinamento di grosse quantità di video digitali che potesse essere accettato dai maggiori produttori. Lo scopo era quindi evitare tutti i problemi di incertezza del mercato dovuti alla concorrenza fra formati. Problemi di questo tipo si erano presentati ad esempio dopo l’introduzione delle videocassette per uso domestico.

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Dvd e cd prima di Spotify

Allo stesso modo non esistevano certo programmi come Spotify, ovvero servizi musicali per lo streaming on demand di musica. Il programma offre oggi una ricchissima selezione di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti. Lanciato nell’ottobre 2008 dalla startup svedese Spotify AB, il servizio ha accumulato più di 75 milioni di utenti. Ma negli anni duemila il supporto per la musica erano sempre i CD.

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Il compact disc è un tipo standardizzato di disco ottico ampiamente usato in diversi ambiti per la memorizzazione di informazioni in formato digitale. La sua nascita è dovuta alla ricerca da parte del mondo della telefonia di un sistema efficiente di moltiplicazione delle informazioni. Questo avveniva per mezzo della digitalizzazione e semplificazione dei segnali. La congiunzione del sistema numerico binario al suono e del laser diede vita al CD. I CD, del resto, hanno una struttura simile a quella dei dischi musicali standard. I dati sono ordinati su un’unica traccia a forma di spirale. Detta spirale parte al centro, al contrario dei dischi in vinile e procede verso l’esterno. Questo ha permesso di poter ottenere CD più piccoli dello standard, come per esempio i mini-CD o i CD a forma di carta di credito.

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Come non menzionare poi i tanto amati smartphone? Prima dell’avvento di tali congegni, la multimedialità doveva distribuirsi su tre diversi supporti: cellulare, fotocamera e MP3. Ora invece in un solo dispositivo abbiamo tutto… e anche di più! I primi smartphone, del resto, combinavano le funzioni di un palmare con quelle di un telefono mobile. I modelli più recenti si sono poi arricchiti della funzionalità di dispositivi multimediali. Oggi riescono infatti a riprodurre musica, scattare foto e girare video. Molti smartphone moderni sono dotati di schermo tattile ad alta risoluzione e hanno un web browser che può caricare normali pagine web oppure siti web creati ad hoc per i dispositivi mobili. Caratteristica peculiare degli smartphone è quella di poter installare applicazioni aggiuntive scaricate dai rispettivi market di vendita.