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Coronavirus, Sacco di Milano: "Napoli non ha meriti per il farmaco anti-artrite"

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Per Galli del Sacco l'Istituto Pascale di Napoli non ha meriti nella scoperta del farmaco anti artrite che combatte il coronavirus.

Per il professor Massino Galli, direttore del reparto di malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, l’Istituto Pascale di Napoli non avrebbe meriti nella scoperta dei benefici del farmaco anti artrite sui malati di coronavirus . Lo ha detto a chiare lettere durante la puntata di Carta Bianca andata in onda il 17 marzo sui Rai 3, in cui era ospite insieme a Paolo Ascierto, coordinatore del team del Pascale di Napoli. “Non facciamoci sempre riconoscere – ha detto Galli – Questa cosa viene da sperimentazioni in atto da diverso tempo in Cina. Abbiamo tra i vari centri delle zone più colpite ormai, credo, qualche centinaio di pazienti trattati in questo modo. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, il primo a usare questa cosa in Italia è stato sicuramente il collega Rizzi a Bergamo nonostante le sue migliaia di casi affrontati nel suo ospedale. Accetto tutto, mi sta bene che si attribuiscano anche meriti, ma non facciamo quelli che non dànno a Cesare quello che è di Cesare e ai cinesi quello che è dei cinesi”.

Coronavirus, scontro sul farmaco anti-artrite

Ascierto ha replicato al collega Galli in questo modo: “Ci deve dare atto che il protocollo che in questo momento c’è è un protocollo dove ha lavorato l’Istituto Tumori di Napoli”. Pronta però la nuova offensiva di Galli che con tono polemico ha detto: “Sisi per carità. Peccato che comunque lo steso protocollo era già applicato da tempo in almeno 12 unità operative. Non esageriamo a fare provincialismi di varia natura perchè questo diventa intollerabile”.

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La discussione tra i due dottori è proseguita anche dopo la trasmissione con Ascierto che sulla sua pagina Facebook del Pascale ha sottolineato che, anche se il protocollo fosse già stato messo in uso, nessuno ne avrebbe dato comunicazione: “Non ci risulta che qualcuno lo stesse facendo in contemporanea e saperlo ci avrebbe peraltro aiutato. In questa fase, non è importante il primato. Quello che abbiamo fatto è comunicarlo a tutti affinché tutti fossero in grado di poterlo utilizzare, in un momento di grande difficoltà. Non solo. Grazie alla grande professionalità del dr Franco Perrone del Pascale, in pochi giorni siamo stati in grado di scrivere una bozza di protocollo per AIFA che ha avuto un riscontro positivo”.