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Contagi da Coronavirus sul lavoro in aumento, sono quasi 50mila

Covid: aumento contagi sul lavoro

Secondo dati basati su denunce Inail, i contagi da Coronavirus sul lavoro sono in aumento. Sono 50mila i positivi verificati, con 236 decessi.

I contagi da Coronavirus sul lavoro sono quasi 50mila, con un totale di 236: pari al 40% circa di quelli registrati dall’inizio del 2020. Secondo le denunce presentate all’Inail, emerge un quadro decisamente preoccupate a seguito del quinto monitoraggio sull’andamento della pandemia negli ambienti lavorativi.

Coronavirus: i contagi sul lavoro

Rispetto al report del 31 maggio l’ultimo disponibile, ovvero datato 15 giugno 2020, evidenziano un surplus di 1.999 casi di Coronavirus contratto sul luogo di lavoro. Aumentano anche i morti, con un +28, e tra i contagiati la maggioranza sono donne (71%) contro il 28,3% degli uomini, che però soffrirebbero di una mortalità maggiore (82,6%).

Per quanto riguarda l’età media, la maggior parte dei lavoratori che si è ammalata ha 47 anni, senza distinzioni di sesso, mentre la mortalità sale a 57 per le donne e a 29 per gli uomini. Nel 70,3% dei decessi la fascia si aggira tra i 50 e i 64 anni, per poi abbassarsi al 18,6% con gli over 64, seguiti dalle persone con età compresa tra i 35 e i 49 anni (9,4%) e infine dagli under 34 (solo l’1,7%).

Nord Italia, zona più afflitta

Ben 8 denunce su 10 all’Inail arrivano dal Nord Italia, zona più colpita dalla pandemia Coronavirus sin dagli albori di questa. Il 56,1% dei casi di contagio sul lavoro è nel Nord-Ovest con il 36% in Lombardia, mentre il 24,2% nel Nord-Est, di cui il 10% in Emilia Romagna. Al centro e al Sud abbiamo rispettivamente l’11,8% e il 5,7% dei casi comunicati, nelle Isole solo il 2,2%. Simile trend anche per quanto riguarda i decessi, con il 57,2% di questi occorsi nel Nord-Ovest e il 43,2% in Lombardia, ovvero 4 casi mortali su 10.

La categoria di lavoratori più a rischio Coronavirus, secondo quanto riporta il monitoraggio, è quella della Sanità con il 72,2% delle denunce e il 26,3% dei morti. Aggiungendo anche le Asl la percentuale sale all’81,3% con il 36,5% dei decessi. Sono 600 totali invece i casi riportati dai settori di agricoltura, navigazione e nella gestione per Conto dello Stato.