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Coronavirus, i quattro scenari del Cts per la seconda ondata

ospedali Covid

Seconda ondata di coronavirus, il Cts propone quattro scenari, dal meno al più grave, basati su Rt e focolai

L’autunno è ormai iniziato, e la tipica stagione dell’influenza fa preoccupare ancor di più dato che, quest’anno, resta da fronteggiare il nemico con cui abbiamo vissuto da febbraio: il coronavirus. Nonostante i numeri dell’Italia siano migliori rispetto a quelli di altri Paesi, la situazione è costantemente monitorata dagli esperti, che hanno formulato quattro possibili scenari per la seconda ondata della pandemia.

Coronavirus, quattro scenari dal Cts

Un trend di crescita di contagi che, seppur lieve, continua ad aumentare. Così come aumenta il numero dei morti e dei pazienti ricoverati. L’Italia si sta preparando ad affrontare la seconda ondata, e l’obiettivo è uno solo: fare molto meglio della prima. Così il Comitato Tecnico Scientifico ha voluto formulare quattro possibili scenari in cui il nostro Paese si potrà trovare. Un documento, redatto dal Cts e molto simile a quello prodotto dallo stesso a febbraio, in cui sono contenute anche le indicazioni da seguire a seconda che il paese si trovi in uno stato di rischio basso, medio o alto da meno o più di 3 settimane. I quattro scenari, poi, si declinano sia a livello nazionale che locale. Secondo il Cts, ora, il nostro Paese si trova nel secondo scenario, quello a rischio medio.

Ecco quattro possibili scenari

  • PRIMO SCENARIO: è la situazione in cui il virus è completamente sotto controllo. Pochi focolai, Rt costantemente sotto l’1 e di conseguenza poca circolazione del virus. In questo caso le contromisure non sono così diverse da quelle attuate ora: mascherine, controlli a tappeto e tracciamento del virus
  • SECONDO SCENARIO: è la situazione in cui si trova l’Italia. La circolazione del virus è sostenuta, e i focolai sono in aumento. L’importante, però, è che la pressione sugli ospedali non metta troppo le strutture sotto stress. Le contromisure in questo caso prevedono la possibilità di istituire piccole zone rosse per circoscrivere il contagio.
  • TERZO SCENARIO: i focolai sono in crescita, come testimonia l’aumento in contemporanea dei contagi e dell’indice Rt. In questo scenario il sistema sanitario rischia di sovraccaricarsi troppo nel medio periodo. Sono previste, quindi, misure più rigide, come la chiusura di attività sociali (ad esempio bar, palestre e discoteche)
  • QUARTO SCENARIO: prevede un Rt che rimane sopra l’1,5 per almeno tre settimane. Gli ospedali rischiano troppo sovraccarico nel breve periodo ed è difficile tracciare i contagi e i focolai a causa dell’elevato numero di positivi. In questo caso sono previste contromisure ancora più drastiche, fino alla creazione di zone rosse estese, oltre alla chiusura di scuole e università.