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Coronavirus, ebreo e musulmano pregano insieme: "La malattia rende uguali"

Coronavirus ebreo musulmano pregano insieme

Per affrontare l'emergenza Coronavirus, un ebreo e un musulmano pregano insieme a Israele: i due paramedici sono uniti nonostante le differenze.

Le difficoltà e la sofferenza delle ultime settimane ha fatto riscoprire sentimenti perduti o a lungo accantonati. Ci ha fatto riscoprire fragili e timorosi, impotenti e tremendamente umani, per questo limitati e imperfetti. Abbiamo assaporato la pienezza di un gesto gentile, la forza dell’altruismo e della solidarietà. La malattia, nella tristezza che genera, ci fa riscoprire fratelli, nonostante le incolmabili differenze. Per affrontare l’emergenza Coronavirus, ci si aggrappa con amore a fede e speranza: è il caso di un ebreo e di un musulmano che, affianco all’ambulanza, pregano insieme. La foto dei due paramedici è stata scattata nella città di Beersheba, nel sud di Israele. L’immagine ha fatto il giro del mondo, commuovendo e smuovendo le coscienze di molti.

Coronavirus, ebreo e musulmano pregano insieme

Due paramedici del Magen David Adom, il corrispettivo israeliano della nostra Croce Rossa, in un momento di pausa dal frenetico turno di lavoro, si sono concessi una preghiera. L’uno affianco all’altro a pregare il proprio Dio. In tempi normali le ambulanze israeliane ricevono circa seimila chiamate al giorno: con l’emergenza Coronavirus, devono gestirne fino a 100mila. Anche in Israele aumentano i contagi. I positivi al Covid-19 sono 3865, 14 i decessi.

Avraham Mintz, ebreo di Beersheba, e Zoher Abu Jama, arabo della città vicina di Rahat, sono i due colleghi che, scesi dall’ambulanza, hanno iniziato a pregare. Il primo, avvolto nel suo tallit, lo scialle per la preghiera, ha rivolto lo sguardo verso Gerusalemme, Zoher, invece, si è inginocchiato sul suo tappeto e rivolto verso la Mecca.

Un terzo collega, colpito dalla bella immagine, ha immortalato il momento: la foto ha fatto presto il giro del mondo, tra social, quotidiani e telegiornali. “Cerchiamo di pregare insieme invece di prenderci del tempo da soli, perché ora abbiamo tante emergenze da affrontare. Così ha spiegato Mintz in un’intervista al New York Times. Alle sue parole fanno eco quelle di Abu Jama, che fa riflettere: “Tutto il mondo sta combattendo contro il virus. Questa malattia non fa distinzioni tra le persone, né tra le religioni o tra i generi. Quindi mettiamo da parte tutto questo. Lavoriamo insieme, viviamo insieme. Questa è la nostra vita”.