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Fisico indiano su Hawking: "Studiai i buchi neri prima io"

stephen hawking

Uno studioso indiano ha affermato di essere arrivato alle teorie sui buchi neri di Stephen Hawking 14 anni prima dell'astrofisico britannico.

Il fisico indiano Abhas Mitra afferma di avere elaborato la teoria sui buchi neri formulata da Stephen Hawking 14 anni prima del celebre astrofisico britannico. Si scatena la comunità scientifica.

Arrivato prima di Stephen Hawking

La scomparsa di Stephen Hawking, avvenuta il 14 marzo 2018, ha segnato, come del resto le teorie del brillante astrofisico, la storia del mondo e della scienza. Nonostante lo studioso non abbia mai vinto il Premio Nobel, sono numerosi gli esperti che affermano che i suoi studi sono stati fondamentali per la conoscenza della vita dell’universo.

Il 15 marzo 2018, appena un giorno dopo la morte dell’astrofisico, Abhas Mitra, fisico indiano, ha inviato una mail al sito statunitense “Quartz”, specificando di aver teorizzato lo studio sui buchi neri 14 anni prima di Stephen Hawking e rivendicando il primato sulla teoria con cui lo scienziato malato di Sla sconvolse la comunità scientifica.

stephen hawking

In un articolo del 2000 pubblicato sulla rivista “Foundations of Physics Letters”, Mitra aveva scritto che i buchi neri non potevano esistere nel modo in cui erano stati pensati, dal momento che le regole della teoria della relatività di Albert Einstein non possono essere applicate allo studio della loro esistenza. Come ha dichiarato alla stampa, Mitra chiese il parere sulla teoria da lui formulata a diverse eminenti figure dell’astrofisica, tra cui lo stesso Stephen Hawking, ma non ricevette mai una risposta.

Secondo quanto riportato dallo studioso indiano, quando Stephen Hawking pubblicò la sua teoria sui buchi neri, Mitra aveva già dedicato molti anni della sua carriera all’approfondimento di questo argomento, scrivendo vari articoli scientifici. Sebbene non abbia ricevuto i debiti riconoscimenti per il suo lavoro e il suo impegno nel campo dell’astrofisica, Abhas Mitra non ha mai pensato di mettere in dubbio l’onestà intellettuale di Hawking. Il genio britannico è stata una fonte d’ispirazione anche per lo studioso indiano, come lui stesso ha tenuto ad affermare.

I buchi neri non esistono

Nel 2014, Stephen Hawking diede vita a una teoria che confutava le sue precedenti posizioni: i buchi neri non esistono. O, perlomeno, non possono esistere nel modo in cui fino a quel momento erano stati pensati. Secondo l’astrofisico, invece di essere considerati con un confine oltre il quale nulla possa sfuggire, i buchi neri sono dotati di un “orizzonte apparente” che trattiene temporaneamente energia e materia prima di rilasciarli in una forma diversa. In altre parole, i buchi neri convertono le informazioni che raccolgono.