Andrea Cerabolini Erano destinate a diventare pellicce, ma grazie all’intervento di alcuni attivisti e di alcuni monaci, 174 volpi bianche avranno salva la vita e saranno libere di vagare all’interno di un santuario buddista, in attesa di trovare la giusta località nel quale essere rilasciate. Animali liberati da un allevamento cinese nel quale vivevano, in attesa di essere scuoiate, e che hanno potuto lasciarsi alle spalle le strette gabbie nelle quali erano rinchiuse. In una situazione talmente stressante per i poveri animali, riporta chi li ha soccorsi, da portarli ad atti di cannibalismo.
Salvate da un calo nelle vendite
Secondo quanto affermato da Goodnewsnetwork, che per primo riporta la notizia, si tratta di volpi nate in cattività e che quindi non potranno semplicemente venire liberate in natura. Ma necessitano di un periodo nel quale imparare a badare a se stesse e a relazionarsi con gli spazi aperti. Fondamentale per il loro salvataggio, il calo delle vendite di pellicce che si registra in Cina. Dove sempre molte più persone tendono a orientare i propri acquisti verso quelle sintetiche. Un calo di vendite che aveva portato l’allevamento a subire un forte calo delle entrate, e alla successiva chiusura.
Animali sottratti ad una morte orribile
Le Volpi, se non fosse stato per l’intervento di alcuni attivisti locali, sarebbero semplicemente state uccise o abbandonate, se non addirittura lasciate chiuse nelle gabbie ad attendere la morte. Gli attivisti cinesi impegnati nella loro liberazione raccontano che gli animali presentavano evidenti segni di violenze. Segni che indicano come, prima di venire uccise, le preziosi volpi bianche venissero anche maltrattate. Animali che invece, stando a quanto dichiarato dai loro salvatori, sono ora “Al sicuro e ben nutriti”, e che potranno ora “Correre, giocare e vivere”.
