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Oloture: recensione e trama del film su Netflix

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Ecco il trailer e la recensione di Oloture, film drammatico sul mondo della prostituzione

É disponibile su Netflix Oloture, film drammatico che esplora il crudele mondo della prostituzione in Nigeria.

Il regista è Kenneth Gyang, apprezzato documentarista e considerato tra i migliori film maker della Nigeria per opere come Omule e Mummy lagos e altri lavori.

Il cast di Oloture

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Il cast è pressoché conosciuto al pubblico europeo.

Sharon Ooja, nota per la commedia nigeriana Skinny girl in transit, è la protagonista Oloture, reporter sotto copertura per smascherare gli orrori dello sfruttamento sessuale.

Il resto del cast è composto da: Beverly Osu, Ada Ameh, Omowumi Dada e Omoni Obelo.

La trama del film

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Oloture è una reporter sotto copertura come prostituta di strada, intenta a raccogliere prove per un articolo che farà condannare l’intera organizzazione criminale di Lagos.

Oloture mette insieme le sue tristi esperienze di vita e quelle delle sue colleghe, mentre cerca di infiltrarsi ai piani alti dell’organizzazione, che sta pianificando di sfruttare le migliori 15 prostitute del posto, per poi mandarle in europa.

A supportare la crociata della protagonista ci sarà Mr.Okoye, il capo redattore del giornale Lo Scoop, che coinvolgerà le autorità per la retata decisiva.

La recensione di Oloture

Il film del regista Kenneth Gyang stupisce per il grande impatto visivo.

Con uno stile neorealista-documentarista (di cui Gyang ha già dimostrato di avere competenza) lo spettatore percepisce emotivamente il disagio delle vicende raccontare e sente la forte critica sociale che sta alla base del film.

In questo senso Oloture è un film intellettualmente onesto, che non sfrutta la delicata tematica della sessualizzazione della donna in modo sensazionalistico.

La storia ci parla di brutalità quotidiana che si impossessa delle vite di prostitute senza scampo, intrappolate nel solo ruolo di corpi che danno piacere.

La violenza e il dolore sono sempre molto ben contestualizzati e mai sopra le righe.

Chiaramente per gli spettatori che non vivono quelle esperienze da terzo mondo, parte del messaggio sociale va scemando, ma nonostante tutto il film parla chiaramente a tutti gli spettatori del mondo.

Il finale pessimistico, con un disclaimer che enumera il giro d’affari della tratta degli esseri umani in tutto il mondo, appare come una condanna e un dato di fatto che vuole spingere la coscienza collettiva a ribellarsi a queste dinamiche di potere e brutalità.

Oloture è un film profondamente drammatico e impegnato, da vedere solo se si ha lo stato d’animo giusto.