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Roza Shanina: la cecchina russa più famosa

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Oggi conosciamo meglio Roza Shanina, una cecchina russa molto conosciuta. La cecchina russa maggiormente famosa.

Roza Georgiyevna Shanina è stata la prima donna a unirsi all’Armata Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale ed è stata la prima cecchina a essere premiata con la medaglia al valore e con l’Ordine della Gloria di Terza Classe. E’ stata la prima donna a servizio del fronte russo a ricevere questa onorificenza. Come cecchina ha ucciso 54 soldati nemici, tra cui 12 tiratori scelti nella Battaglia di Vilnius.

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Il suo talento come cecchina è stato premiato ed elogiato da molti. Un giornale canadese del 1944 l’ha descritta come “il terrore invisibile della Prussia orientale”. E’ una cecchina infallibile in grado di colpire in anticipo il nemico. Ha deciso di unirsi a questa divisione fucilieri in seguito alla morte del fratello avvenuta nel 1941.

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Biografia

Roza Shanina è nata a Yedma, un piccolo villaggio russo nell’Arkhangelsk Oblast nel 1924. Ha sempre voluto imparare, ha sempre amato studiare e la scuola. Per questa ragione, percorreva 13 km ogni volta per raggiungere la scuola in quanto nel suo villaggio non c’erano mezzi pubblici. Contro il parere dei genitori, Roza ha deciso di studiare a 120 km lontano da casa. Ha frequentato l’università. Appena arrivata in città, non avendo né documenti né soldi, ha deciso di vivere con il fratello Fyodor e in seguito si è trasferita nel dormitorio del college.

Dopo aver finito le superiori, ha iniziato a lavorare in un asilo. Un lavoro che le ha dato molto. I bambini e i genitori la adoravano e apprezzavano il suo lavoro. Lavorava e studiava allo stesso tempo. Nel 1941/42 si è diplomata con successo. Alla morte del fratello di 19 anni, Mikhail, a Leningrado, ha deciso di arruolarsi nell’Armata Rossa e il 2 aprile del 1944 si è unita alla 184esima divisione dei fucilieri. In quello stesso periodo, l’Unione Sovietica accettava le donne come cecchine in quanto credeva fossero maggiormente attente e pazienti, oltre ad avere arti flessibili. Si è poi iscritta a un corso di addestramento militare dove imparò l’arte del poligono, dimostrando di possedere grandissime doti e qualità in questo campo.

Per capire la determinazione di questa donna, si narra che un giorno il capitano del battaglione le ordinò di rientrare, ma lei si rifiutò dicendo che sarebbe ritornata dopo la battaglia. Proprio a queste parole, si è ispirato il libro From the battle returned di Nikolaj Zuravljov.

Il 2 dicembre 1944 è stata colpita a una spalla. E’ stata elogiata per il suo coraggio ed è ricordata come una donna combattente e la cecchina più famosa della storia. Moltissimi fatti riguardanti la sua vita si conoscono dal diario sul quale annotava tutto. Roza è poi morta in battaglia un mese dopo la ferita alla spalla. La cecchina più famosa morì il 28 gennaio 1945.

Aveva quattro fratelli: Michail, Fedor, Sergej e Marat. Michail morì durante l’assedio di Leningrado, Fedor nella battaglia di Crimea, Sergej non è mai tornato dalla guerra e lo stesso Marat è l’unico sopravvissuto. Era una donna, una cecchina dura, determinata, intransigente con se stessa.

“L’essenza della mia felicità è battermi per la felicità altrui. Non è strano che nei vocabolari il termine felicità sia solo singolare? Questo è contrario al suo vero significato, dopo tutto. Se sarà necessario che io muoia per la felicità comune, sono pronta a farlo.”