> > Scuola media: come cambia l'esame di terza. Prove invalsi ad aprile

Scuola media: come cambia l'esame di terza. Prove invalsi ad aprile

Scuola media

L'esame di scuola media cambierà volto. Verrà data maggiore attenzione alla valorizzazione del percorso fatto nel corso del triennio di studi.

L’esame di scuola media cambierà volto dopo la firma del Ministro Fedeli. Verrà data maggiore attenzione alla valorizzazione del percorso fatto nel corso del triennio di studi. Tra i vari cambiamenti all’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado, ci sarà la partecipazione alle prove Invalsi, che diventerà un requisito necessario per l’ammissione all’esame, anche se comunque non inciderà sul voto finale. Lo svolgimento della prova Invalsi è anticipata ad aprile.

Come cambia l’esame di scuola media

Il Ministro Valeria Fedeli ha firmato il decreto che rende operative le nuove regole per quanto riguarda il nuovo esame di terza media. Il nuove esame punta su una maggiore valorizzazione del percorso effettuato dagli studenti nel corso del triennio di studi.

Tra le varie modifiche all’esame di Stato della scuola secondaria di primo grado troviamo la prova Invalsi, che diventerà un requisito necessario per l’ammissione all’esame. Anche se comunque non inciderà su quello che sarà il voto finale. Lo svolgimento della prova Invalsi è stata anticipata ad aprile. Oltre a matematica e italiano, va ad aggiungersi anche inglese.

Nel mese di giugno, invece, le prove scritte saranno in tutto tre. Italiano, matematica e lingua straniera. Ma non solo. All’orale verranno anche valorizzate le competenze in “Cittadinanza e Costituzione”. Oltre al diploma, dunque, arriva un modello nazionale di certificazione delle competenze chiave europee, risultato di una sperimentazione condotta in 2.700 scuole.

La circolare

Dopo la firma da parte della numero uno del Miur (il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) sui nuovi decreti attuativi della legge definita come “Buona Scuola”, nella giornata di martedì è stata inviata in tutte le scuole la circolare informativa, in cui vengono spiegate le nuove modalità di valutazione.

Modalità che mettono al centro l’intero processo formativo di alunne e alunni e i risultati del loro apprendimento. L’obiettivo è quello di contrastare le povertà educative, favorendo invece l’inclusione.

I criteri di valutazione di apprendimento e comportamento verranno deliberati dal collegio dei docenti. Questi criteri di valutazione verranno poi inseriti nel Pof, il Piano triennale dell’offerta formativa.

Nuova valutazione sulla condotta

La valutazione sulla condotta, sul comportamento di ciascun alunno non sarà più effettuata attraverso un voto decimale. Ma verrà dato tramite un giudizio sintetico che offra un quadro complessivo di relazione che lo studente ha con gli altri compagni e con tutto l’ambente scolastico.

E’ stata abrogata anche la norma che prevedeva che con un voto in condotta inferiore ai 6/10 non si venisse ammessi alla classe successiva. La non ammissione invece resta confermata per coloro che hanno avuto una sanzione disciplinare di esclusione dallo scrutinio finale.

Grazie al nuovo modello di certificazione, saranno in tutto otto le competenze certificate dalle scuole. Ovvero comunicazione nella madrelingua, comunicazione in lingua straniera, competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia, competenze digitali, capacità di imparare ad imparare (autonomia negli apprendimenti), competenze sociali e civiche, spirito di iniziativa, consapevolezza ed espressione culturale.