> > Chiusura Tg4, Emilio Fede: "Così l’informazione viene presa a calci, io sa...

Chiusura Tg4, Emilio Fede: "Così l’informazione viene presa a calci, io sarei sceso in piazza"

chiusura Tg4 Emilio Fede

“L’informazione viene presa a calci nel sedere. Con me, si sarebbe scesi in piazza”: così Fede commenta il ridimensionamento della redazione del Tg4.

Alla notizia della chiusura di StudioAperto e Tg4 è arrivata la smentita di Mediaset, ma anche la reazione di Emilio Fede non si è fatta attendere.

Chiusura Tg4, la reazione di Emilio Fede

Ha fatto la storia del Tg4, di cui è stato direttore diventandone il volto e il simbolo per eccellenza.

Dopo la notizia del ridimensionamento delle redazioni di StudioAperto e del (suo) Tg4, Emilio Fede ha commentato la decisione.

Chiusura Tg4, le parole di Emilio Fede

Mediaset ha smentito la notizia che riguarderebbe la presunta fine di due dei suoi telegiornali: il Tg4, in onda su Rete 4, e StudioAperto, il tg di Italia 1.

Intervistato da Fanpage.it, Emilio Fede ha commentato: “Così l’informazione viene presa a calci nel sedere”. Apprende la notizia con dolore, perché tutto quello che contribuisce a diminuire il potere dell’informazione è da respingere con tutte le forze. Il Tg4 è nato e proseguito con me e continua a esserci per la volontà di tanti colleghi che si accingono a lasciare il posto di lavoro, se non per la disoccupazione, per il trasferimento. Ciò significa che l’informazione è a rischio“.

Quindi ha sottolineato: “Questo è un momento difficile: io qui non esprimo solidarietà, mi vergogno di dire che dobbiamo muoverci per difendere l’informazione. Ma su, per favore. Non voglio neanche sentirla questa cosa. L’informazione, qualunque essa sia, è la vita della libertà.

Chiusura Tg4, Emilio Fede: “State per uccidere una rappresentanza dell’informazione”

A chi ha preso la decisione di apportare un ridimensionamento della redazione del Tg4, Emilio Fede dice: Pensateci bene prima di mettere sul lastrico delle persone che sono testimoni onesti, non venduti a partiti e partiti, di questa professione”.

Poi ha ribadito: “State per uccidere, o contribuire a uccidere, una rappresentanza dell’informazione, davanti alla quale tutti bisognerebbe inchinarsi”.