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Giornalista russa attacca Lilli Gruber: "Non è una guerra, ma un'operazione militare speciale"

Giornalista russa Lilli Gruber

Giornalista russa attacca Lilli Gruber: in Ucraina non c'è una guerra, ma "un'operazione militare speciale".

Nel corso dell’ultima puntata di Otto e Mezzo, una giornalista russa, tale Nadana Fridrikhson, ha attaccato Lilli Gruber e alcuni giornalisti presenti in studio. Il tema centrale, ovviamente, è la guerra in Ucraina, vista dagli alleati di Vladimir Putin come “un’operazione militare speciale”. 

Giornalista russa attacca Lilli Gruber

La messa in onda di Otto e Mezzo di lunedì 12 aprile 2022 ha visto andare in scena uno scontro particolarmente acceso tra una giornalista russa, Nadana Fridrikhson, e la conduttrice Lilli Gruber. Si stava parlando della guerra in Ucraina e dei due maggiori punti di vista in merito, ovvero quello russo e quello del resto del mondo. Da una parte si parla di “operazione militare speciale”, mentre dall’altro di conflitto quasi mondiale. La giornalista ospite, che lavora per un’emittente gestita dal ministero della Difesa di Mosca, ha sottolineato: 

“La Russia non ha occupato il Donbass, ma ne ha riconosciuto l’indipendenza. (…) L’obiettivo russo era proteggere le persone che abitano questo territorio”. 

La Fridrikhson ha ribadito che i giornalisti si ostinano a raccontare una guerra che tale non è: 

“Continuate a raccontare ciò che vi raccontano i vostri partner americani, altrimenti io non vedo nessuna spiegazione su come possiate affermare certe cose senza aver visto nulla sul campo”. 

Giornalista russa: la sua versione su Mariupol

Secondo la giornalista russa, a Mariupol quasi tutti i cittadini sono stati contenti di poter sventolare la bandiera della Russia. Nadana Fridrikhson ha dichiarato: 

“Ho visitato Mariupol e parlato con le persone che hanno deciso di rimanere nei propri appartamenti. Non dico che tutti abbiano alzato bandiera rossa, ma molti di loro sono stati testimoni dei crimini commessi dal gruppo Azov e dai militari delle forze armate ucraine, come quello della clinica ostetrica n.3, dove c’erano tante donne che stavano per partorire e le forze armate hanno tolto il generatore di energia, dicendo che servisse per la guerra”. 

La giornalista ha poi ribadito che in Ucraina non c’è nessuna guerra in corso, ma “un’operazione speciale militare“. A questo punto, Lilli Gruber le ha chiesto perché si ostina a chiamare così quello che, agli occhi di tutti, è un vero e proprio conflitto. La Fridrikhson ha replicato: “La chiamo come tutte le persone che riconoscono ciò che è: un’operazione speciale militare“. 

Lilli Gruber perde la pazienza

Lilli Gruber, visibilmente spazientita, ha fatto notare alla sua ospite un dettaglio fondamentale: questo dibattito in Russia non sarebbe mai stato consentito. La conduttrice di Otto e Mezzo ha dichiarato: 

“Io personalmente mi fido di più di un giornalista del New York Times che lavora per un quotidiano con una lunghissima tradizione di giornalismo autonomo e indipendente, critico verso il potere, che opera in un paese dove la libertà d’espressione dei giornalisti viene tutelata e garantita molto più di quanto accada per un giornalista russo, costretto a utilizzare tutta una serie di parole e adottare verità costruite perché se non lo fa viene messo in carcere. Sono cose che qui non accadono ed è una differenza che devo ricordare”.

La giornalista russa ha concluso la sua ospitata invitando i colleghi a Mosca per verificare il loro operato.