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I Soprano: 15 cose che non chiedereste mai a Tony Soprano

I Soprano: 15 cose che non chiedereste mai a Tony Soprano

I Soprano (The Sopranos): tutte le curiosità sulla serie televisiva statunitense prodotta dall'emittente HBO. La serie, è stata trasmessa in USA nell'arco di sei stagioni, dal 1999 al 2007: l' ideatore e il produttore della serie è lo sceneggiatore statunitense David Chase. David, ...

I Soprano (The Sopranos): tutte le curiosità sulla serie televisiva statunitense prodotta dall’emittente HBO.

La serie, è stata trasmessa in USA nell’arco di sei stagioni, dal 1999 al 2007: l’ ideatore e il produttore della serie è lo sceneggiatore statunitense David Chase. David, oltre a supervisionare e ideare i soggetti, firma anche la regia del primo e dell’ultimo episodio.

La serie descrive la vita del boss della mafia italoamericana del New Jersey , Tony Soprano. I Soprano ha ricevuto tutti i principali premi televisivi.

Il successo ha fatto divenire la serie la più costosa per la tv via cavo di sempre: la critica statunitense, ma non solo, l’ha definita in molteplici occasioni tra le più grandi serie televisive di ogni tempo, e, spesso, anche la più influente e importante che sia mai stata realizzata. Nel giugno 2013 gli sceneggiatori della Writer Guild of America East & West hanno stilato una classifica delle migliori serie di sempre, votando I Soprano al primo posto.

Il New York Times ha definito I Soprano la più grande opera della cultura pop americana dell’ultimo quarto di secolo.

1. LA MAFIA: Tony Soprano non è mica Vito Corleone. La distanza tra I Soprano e Il padrino, nella rappresentazione della mafia e dei suoi codici, è abissale. La serie HBO ha il merito di raccontare un’America che cambia attraverso gli occhi dei protagonisti, implicati più o meno direttamente nella criminalità del New Jersey, evidenziandone tanto le debolezze quanto le contraddizioni.

2. I MAFIOSI SOFFRONO DI ATTACCHI DI PANICO: Il modello ideale per Tony Soprano è Gary Cooper. In una delle battute più famose della serie chiede alla sua analista, la dottoressa Melfi, che fine abbia fatto l’uomo forte, silenzioso, intrepido nell’America di oggi. Sicuramente non sarebbe andato da una psicologa per capire come affrontare attacchi di panico e depressione, risponderemmo noi. Il protagonista è in perenne crisi esistenziale, anche se non lo fa vedere apertamente alle sue due famiglie, quella naturale e quella mafiosa. Un’avvertenza: occhio alle anatre! E qui dico tutto.

3. LA GUIDA SICURA: I Soprano ha segnato un’epoca della serialità televisiva, la cosiddetta golden age. In onda dal 1999 al 2007 per un totale di sei stagioni e 86 episodi, I soprano hanno fatto compiere il definitivo salto di qualità alle produzioni del piccolo schermo, facendo diventare HBO il canale che tutti noi ora conosciamo e tanto apprezziamo. Il merito va dato anche allo showrunner David Chase, che ha saputo creare un immaginario denso di storie, simboli e personaggi trasformando I Soprano in un autentico cult.

4. FUCINA DI TALENTI: La forza della serie risiede tutta nella scrittura. Non c’è un dialogo fuori posto, i personaggi sono coerenti con se stessi dall’inizio alla fine, la loro caratterizzazione è superba. Il merito va dato ovviamente tanto agli sceneggiatori quanto agli attori. Tuttavia c’è da ricordare come nella writing room de I Soprano ci fossero dei fuoriclasse, autori del calibro di Terence Winter, colui che darà vita qualche anno dopo a Boardwalk Empire, e Matthew Weiner, artefice di quel gioiello a puntate di Mad Men.

5. NON SOLO TONY: I nomi di Silvio Dante, Paulie Gualtieri, Zio Junior, Adriana La Cerva, Christopher Moltisanti, Tony Blundetto non possono essere dimenticati da chi ha seguito lo show dall’inizio alla fine. I Soprano è una serie corale, che dà spazio all’ampio ventaglio di emozioni e sensazioni dei suoi tanti personaggi, in grado di mostrare i suoi antieroi con una profondità fuori dal comune. L’attenzione non è quindi rivolta solamente a Tony Soprano, la Emma Bovary della mafia, prendendo in prestito una felice definizione data da Aldo Grasso.

6. I LUOGHI SIMBOLO: Un altro segno della forza evocativa della serie risiede nei suoi luoghi. Impossibile non ricordare il Bada Bing!, lo strip club gestito da Silvio Dante e Tony Soprano, o Da Satriale, macelleria diventata ben presto il quartier generale della cosca Di Meo. Inoltre una doverosa menzione la merita il Vesuvio, il ristorante più frequentato da Tony Soprano, teatro di moltissime cene familiari.

7. AVELLINO E LA CAMPANIA: La famiglia Soprano è italoamericana avendo origini irpine. Tuttavia c’è da sottolineare come l’episodio meno riuscito della serie sia il quarto della seconda stagione, proprio quello in cui i protagonisti arrivano in Italia, a Napoli, per un viaggio di lavoro. Tra uno stereotipo e l’altro, capita pure di ascoltare Con te partirò di Bocelli.

8. STRADE APERTE: La serie di David Chase ha reso indimenticabili attori dallo straordinario talento (pensiamo a Gandolfini che, prima di essere Tony Soprano, era solamente un buon caratterista), dato il ruolo della vita a moltissimi interpreti (su tutti Tony Sirico e Michael Imperioli nei panni di Paulie Gualtieri e Christopher Moltisanti) e lanciato carriere ricche di successo. Nel cast della serie, a tal proposito, hanno trovato spazio una giovanissima Julianna Margulies, ora apprezzata protagonista di The Good Wife, ed Edie Falco, pluripremiata negli ultimi anni in Nurse Jackie. Da ricordare infine Steven Van Zandt, figura ecclettica del mondo dello spettacolo a stelle e strisce che da chitarrista di Bruce Springsteen si è trasformato in mafioso ne I Soprano nei panni di Silvio Dante. Negli ultimi anni lo abbiamo visto in Lilyhammer, la prima serie prodotta da Netflix e arrivata in Italia su Sky.

9. IL FINALE DE I SOPRANO: Ha fatto discutere, forse fin troppo, la chiusura della serie. Si dice addio a I Soprano sulle note di Don’t Stop Believing dei Journey e con diversi secondi di schermo nero che hanno storcere il naso a più di uno spettatore. David Chase ha ammesso candidamente: “Temevo che quel finale avrebbe irritato qualcuno, ma non fino a questo punto. Sicuramente lo schermo nero non significa che ci sia stato uno sparo e che Tony sia morto”.

10. PREMI: Non siete convinti di dare una chance a I Soprano? Non siete i soli, dato che in Italia la serie non ha mai trovato grande spazio nel cuore del pubblico. Sulle reti Mediaset, che avevano acquistato il prodotto da HBO, la messa in onda non ha mai entusiasmato i telespettatori. Eppure la serie ha ricevuto elogi in ogni dove con una caterva di premi conquistati. Tra questi ricordiamo cinque Golden Globe e ventuno Emmy, di cui ben tre conquistati da James Gandolfini come miglior attore.