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Valentina Nappi: "Ho perso la verginità a 12 anni con un pennone multicolor"

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L' attrice hard Valentina Nappi racconta la sua "prima volta" e come vive la propria sessualità, poi si dice pronta al matrimonio.

Interessante intervista rilasciata da Valentina Nappi, famosa attrice a luci rosse, ha trattato diversi temi: dal suo ambiente di lavoro fino al matrimonio, raccontando anche di come ha perso la verginità.

La sua “prima volta”

La prima volta non si scorda mai? Una frase sentita migliaia di volte e associata spesso al primo momento intimo intriso di romanticismo e passione che “cambia la vita”. Non è stato così per Valentina, che sul tema verginità si esprime in maniera categorica, raccontando anche la propria esperienza: “Il fatto che la verginità venga insegnata come un valore comporta il fatto che le donne esercitino sui maschi un potere smisurato. Io ho perso la verginità a 12 anni con un pennone multicolor in bagno, ma ancora oggi c’è chi cerca la ragazza vergine. Se un rapporto intimo diventa un bene prezioso, la donna aspetta di avere certe garanzie prima di concedersi, e quindi non è più piacere e basta, non è più come andare a prendersi un caffè, ma diventa un contratto”.

Tra Eros e Hard

La Nappi si mostra soddisfatta e felice del proprio lavoro che le fa vivere la sessualità in un modo molto particolare: “Mi consente, ovviamente, di avere una sessualità sopra alla media. Mi sto interessando anche a varie tecniche che per me sono una novità. Non è facile, per esempio c’è molto materiale tutto legato alle religioni orientali. Insomma, ci mischiano sempre spiritualismo, misticismo e altre cavolate..”

Per rispondere ad una domanda sulla differenza tra Eros e Hard l’attrice si rifà alle parole di un illustre: L’eros è sempre dentro un contesto, il porno no. Quello, diceva Carmelo Bene, viene quando ogni bisogno è stato soddisfatto, e ciò che viene dopo è soltanto creatività.”

Infine una piccola chiosa sul matrimonio: “Rappresenta un retaggio culturale che ti fa continuare a usare quelle strategie di cui parlavamo prima, nei rapporti”.